Il Counselling integrato ai Rimedi di Bach – III PARTE

Sia il Counselling che il Sistema di Bach concordano nel ritenere la comprensione di sé e la consapevolezza del proprio percorso di vita indispensabili affinché si instauri un equilibrio fra mente e corpo, considerando l’auto-guarigione non solo possibile, ma l’unico obiettivo che ogni individuo deve ricercare.

Infatti, l’Educatore di Bach, come il Counsellor, non è un terapeuta nel vero senso del termine, perché la sua funzione non è quella di “curare” la malattia o il disagio, ma di far sì che attraverso una maggiore consapevolezza di sé il cliente arrivi da solo a “scoprire” la sua Anima, e cioè il suo vero essere. L’unica differenza risiede nel fatto che l’Educatore di Bach ha uno strumento in più per arrivare al suo scopo, e cioè i Rimedi floreali, che prescriverà dopo un primo colloquio con il cliente della durata di circa 50 minuti, e solo dopo aver spiegato la loro funzione ed il cliente abbia accettato di assumerli, così da renderlo – appunto – consapevole del proprio modo di essere, delle sue debolezze così come delle sue forze. Anche qui, come nel Counselling, ci deve essere una presa di coscienza da parte del cliente, di modo che la sua guarigione possa essere efficace, e quindi si possa parlare di vera auto-guarigione.

Prescrivere i Rimedi di Bach durante le sedute di Counselling può agevolare ulteriormente la presa di coscienza da parte del cliente, e perciò accelerare la sua auto-guarigione.

Prendiamo ad esempio una madre che si rivolge al Counsellor per aiutarla ad eliminare le sue esplosioni di rabbia verso i figli. Perché il counselling possa avere successo ci vorranno settimane o mesi (a seconda delle ragioni che spingono la madre alle sue esplosioni di rabbia). Nel frattempo, però, i suoi figli a casa continuano a soffrire. In questo caso, somministrare i Rimedi di Bach alla madre fin dal primo giorno può aiutarla a calmarla in poco tempo. I rimedi potranno aiutarla ad avere più pazienza, più controllo di sé e meno rabbia. La sua vita familiare potrà nel frattempo essere più stabile e felice, mentre lei imparerà dal counselling le strategie migliori per combattere la rabbia e relazionarsi agli altri. Inoltre, i rimedi potranno aiutarla a scoprire problematiche psicologiche più profonde, se esse risulteranno essere la vera causa della sua rabbia. In questo caso si potrà ritenere opportuno cambiare i rimedi a seconda delle nuove problematiche che sono venute a galla, altrimenti, se la madre ha ritrovato il suo equilibrio in famiglia, smetterà di prendere i rimedi. A questo punto potrà decidere se continuare il counselling o meno, a seconda dei suoi reali bisogni. Per esempio, deciderà di continuare ad andare dal Counsellor se sarà interessata a continuare ad imparare le tecniche di relazione da poter utilizzare all’interno della famiglia per un migliore ménage, oppure deciderà di voler lavorare sul suo matrimonio, o altro ancora.

In un interessante studio apparso su una rivista americana nel 2001 e condotto da Jeffrey R. Cram, PhD, del Sierra Health Institute a Nevada City, California, si è offerto a 11 pazienti che soffrivano di depressione da circa 22 mesi (2/3 dei pazienti erano diagnosticati dal DSM-4 avere depressione grave ricorrente) e che provenivano da 4 cliniche diverse, di essere curati per un mese con la sola psicoterapia, e per altri 3 mesi con psicoterapia integrata a floriterapia; mentre ad un solo paziente si è offerto counseling e supporto nutrizionale al posto della psicoterapia. Il risultato è stato per il primo mese di nessun cambiamento con la sola psicoterapia negli indici di misura usati per la depressione (Beck Depression Inventory e Hamilton Depressions Scale), mentre la psicoterapia integrata alla somministrazione dei Fiori di Bach ha prodotto riduzioni significative degli stessi indici di circa il 50%. I Fiori di Bach sono stati somministrati individualmente secondo le necessità di ciascuno dei pazienti, e non utilizzando un trattamento “standard”. Il risultato dello studio di Cram non solo supporta l’ipotesi che i Fiori di Bach sono efficaci nel trattamento della depressione, ma che l’effetto placebo esiste, solo che non è durevole (da 2 a 4 settimane), ed è per questo che si è deciso di utilizzare un periodo di tempo di 3 mesi per lo studio in questione. Inoltre, lo studio ha ulteriormente dimostrato che non esistono interferenze fra i farmaci anti-depressivi e i Fiori di Bach. Non solo, ma uno dei pazienti ha interrotto con successo la somministrazione di farmaci anti-depressivi durante i tre mesi di trattamento.

Alla fine del suo studio, Cram non solo afferma che i Fiori di Bach sono uno strumento che assiste i pazienti a risolvere le loro problematiche psicologiche profonde che contribuiscono alla loro depressione e la perpetuano, ma anche che la floriterapia non può essere risolta in 15 minuti di prescrizione dei rimedi, ma piuttosto comprende 50 minuti buoni di counseling, reso più efficace dall’aiuto dei rimedi.